Fiabe di Fontaine (I)

Fiabe di Fontaine (I)
Fiabe di Fontaine (I)NameFiabe di Fontaine (I)
Type (Ingame)Oggetto missione
FamilyBook, Fiabe di Fontaine
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DescriptionUn libro scritto da Marie Héricart de La Fontaine che racchiude leggende e racconti vari, gran parte dei quali sono tratti da poesie antiche andate perdute da tempo.

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La fanciulla e il sole

E la figlia che la volpe aveva adottato crebbe, bella e delicata come la primavera, fino a raggiungere l'età da marito.
Così educata e gentile che era impossibile trovare una sola altra fanciulla alla sua altezza.

Fu allora che la volpe si rivolse a quella sua figlia:
"Tesoro, piccola mia, oramai sono vecchia. Presto non sarò in grado di prendermi cura di te come ho fatto finora.
Scegli qualcuno che ti faccia da marito, chiunque ne sarebbe onorato."

La figlia le rispose:
"Così sia, madre. Dammi in sposa all'essere più potente che esista al mondo."

La volpe rifletté e disse: "Non può che essere il sole, il più potente. Oh sole che splendi nel cielo, prenderai in sposa mia figlia."
Ma il sole si rifiutò: "Non sono io il più potente. Guarda queste nuvole piuttosto, che riescono a schermare i miei raggi."
"Beh, in tal caso... Nuvole che vagate nel cielo e bloccate i raggi del sole, sposereste mia figlia?"
"Non potrei mai! Basta un alito di vento per spazzarci via, non vedi? Faresti meglio a darla in sposa al vento!"

Ma il vento trovava la montagna a farle ostacolo, ed è proprio dalla montagna che si diresse la volpe.
Ma la montagna obbiettò, citando i suoi litigi con un topino.
Quel topo riusciva a scavare intere gallerie attraverso le montagne, senza che queste potessero opporre resistenza.
Non era quindi forse più potente delle montagne stesse?
A sua volta il topo tirò in ballo il gatto, il gatto fece lo stesso col cane, e infine il cane con il lupo.
In fine, la volpe si ritrovò di nuovo al cospetto del sole.
E così, la fanciulla si sposò col sole.

La morale della storia ci esorta a seguire il destino, senza cercare scappatoie.
Volente o nolente, nessuno può sottrarsi al proprio destino.

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